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Il Metodo Mimico nel Cinema: Perché è Cruciale per Attori Emergenti

Nella vita quotidiana, ognuno cerca di esprimersi in modo naturale a seconda dello stato d’animo nel quale si trova utilizzando spesso e volentieri atteggiamenti in linea con quelli che sono i suoi sentimenti.

Ovviamente, il comportamento esteriore che le persone intorno percepiscono non è altro che lo specchio di ciò che sta accadendo alla persona interiore; ad ogni modo, tale fenomeno non è niente di nuovo per gli attori che, sin dall’alba dei tempi, lo hanno sfruttato per migliorare le loro performance e veicolare il giusto messaggio agli spettatori.

In soldoni, stiamo parlando del metodo mimico, uno dei canali principali della comunicazione teatrale o cinematografica con la quale l’attore, mediante l’uso di gesti, la postura e la voce, dà vita a ciò che sta rappresentando.Ma quali sono gli obiettivi della mimica e perché è importante?

Analizziamo tutto ciò e altro in questa guida!

Il metodo mimico: di cosa si tratta

Il metodo mimico, espediente creato dal regista, poeta e linguista Orazio Costa Giovangigli, si fonda essenzialmente sull’ipotesi dell’esistenza di una virtù innata nell’essere umano, detta mimesica, con la quale egli trasforma le proprie azioni e ritmi in base a ciò che accade nella realtà, al punto da immedesimarsi in essi.

Questa particolare predisposizione è ravvisabile in età infantile, quando il bambino impara istintivamente a mimare fino a personalizzare e imitare ciò che sta utilizzando per divertirsi.

Ad ogni modo, dato che si tratta di una potenzialità del tutto innata, essa può rimanere latente fino a quando non si manifesta in corrispondenza di stati emotivi eccezionali o in persone dalla spiccata componente creativa.

È proprio qui che interviene il metodo mimico, preparando l’attore sul recupero di tale potenzialità latente e sulla sua graduale educazione.

Gli strumenti che l’attore utilizza per appropriarsi del corpo del personaggio che deve interpretare sono molteplici e spaziano dall’evidenziazione del fattore ritmico al raggiungimento della disponibilità del movimento a peso zero, passando per l’analisi delle caratteristiche dell’atto della mimazione a quelli che sono gli aspetti modulabili della voce e l’attività plastica, oltre alla fantasia analogica.

L’attore emergente, focalizzando l’attenzione sull’accettare i suoi limiti, si libera delle sovrastrutture in modo da tornare ad essere in possesso della sua creatività e dell’immaginazione, allenando la concentrazione con esercizi come la respirazione e la fonazione.La mimica come metodo di comunicazione

Il modo in cui si muove l’attore durante una scena teatrale o cinematografica ha principalmente 2 grandi motivazioni: la prima è quella di raggiungere degli obiettivi fisici, ossia camminare per spostarsi o magari chinarsi per raccogliere un certo oggetto.

La seconda motivazione è molto più metaforica e permette all’attore di esprimere degli stati d’animo come la paura, l’ansia o l’amore comunicando con i gesti e con le espressioni facciali qualcosa che le parole potrebbero non essere in grado di fare.

Ad esempio, in un dialogo tra due innamorati ciascuno dei due soggetti coinvolti parla amabilmente dell’altro scambiandosi effusioni amorose o gesti di affetto nonostante dal punto di vista personale tra i due attori scorra indifferenza o antipatia.

Tuttavia, i sospiri, gli sguardi che si scambiano o il modo di tenersi per mano comunicano al pubblico degli struggenti sentimenti di tenerezza, affetto e amore.

Per questo, quando si parla di metodo mimico molto spesso si tende ad associarlo con la finzione, ossia alla capacità dell’attore di smettere di essere sè stesso per vestire i panni di qualcun altro.

In linea generale, però, c’è da dire che riuscire ad interiorizzare il metodo mimico e a trasporlo in scena con cognizione di causa e in modo efficace non è assolutamente facile; per questo, esistono dei corsi specializzati con degli obiettivi ben precisi, nonché delle masterclass come quelle di Cinemando.

Qual è il loro obiettivo?

Sostanzialmente di dare all’aspirante attore l’aiuto necessario per liberare la strada che conduce all’esplorazione delle sue potenzialità creative; per far questo, la masterclass insegna agli allievi a sviluppare un’attenzione maggiore sul piano corporeo e fonetico con lo scopo di raggiungere una consapevolezza più grande del sè stesso nel presente e delle sue potenzialità espressive.